Il mattino é il momento migliore per vivere milano. Silenziosa, calma, l’unico momento in cui tutto si dilata, nessuno vuole che cominci la fra velocità stressante.
Trovi sorrisi estranei, saluti di comprensione, solidarietà disinteressata. Poi scatta l’ora X e tutti a immergersi nel proprio personaggio frenetico, l’armatura del lavoratore che si placa solo all’arrivo a casa quando si lancia tutto quello che si ha addosso, ci si butta sul divano e fissa un punto vuoto nella parete. Il primo momento di riassunto.
Il secondo avviene a letto. Quando si chiudono gli occhi e si cerca di addormentarsi. Quel momento dello specchio in cui non ci si può mentire, non si può sviare. Quel momento che se non hai agito secondo le leggi morali non ti molla, toglie il sonno e il sorriso.
La cosa più bella é quando l’uomo capisce ciò che é bene e ciò che é male. Quando l’etica pervade il suo agire. Un etica non sofista, non a pagamento, non convenzionale. Un’Etica vera, dettata da voci interiori. È quell’etica di cui a volte ci si vergogna. Ti prende il rossore e hai un po’ di pudore ad aiutare quella vecchina o quel barbone. In realtà, poi, chi commette crimini, chi ruba e uccide, lo fa alla luce del sole, a viso aperto. Come se avesse già fatto i conti con il crimine, avesse detto a se stesso: rubo per mangiare, non c’è male solo bisogno. La cosa é archiviata per sempre.
Sa di essere nello sbagliato? Forse solo in parte.
L’ uomo che vive nella correttezza é l’uomo che vive secondo le regole? O ci sono regole universali non scritte a cui gli uomini devono dare ascolto? Esiste una morale universale che non crei mai problemi quando visiti culture diverse dalla tua? Il modo corretto é quello che pensi sia, o quello che tutti pensano che sia?
Le domande con cui mi sono svegliato oggi sono queste. La morale e l’etica hanno attinenza con l’uomo? Può l’uomo seguire la propria morale senza emarginar si dal mondo intero per ricostruirsi?
Credo che. Vivere secondo necessità, la gentilezza e presupporre di non conoscere cosa possa urtare l’altro accettandone abitudini e usi diversi sia la base. Farseli spiegare e trovare la sostanza e non la volgare estetizzazione sia il secondo passo. Guai a quel l’etica che diventa estetica, é sofismo e manierismo degno solo dei cicisbei. Andare alla fonte, bere l’acqua della compassione é la base.
Sono astruso?