Oggi ero fuori e a un certo punto sento urlare: Sharon!!! Maya!!!! Shila!!!!
No, non ero in spiaggia a Palermo, ero all’area cani con Nemo. Il coraggio di chiamare un cane con quei nomi ti fa sembrare sempre un po’ di cattivo gusto vedendo tra l’altro le urla delle tipe vestite di rosa tutte in tiro con le scarpe nel fango e che si sentono super fighe.
Stendiamo un velo peloso su queste figure. Sono sempre felice di avere un po’ di tempo libero per poter andare a correre con nemo e incontrare altri cani con cui lui possa giocare. Ma pare che per la Macroeconomia, questo tempo speso senza lavorare sia tempo in cui non guadagno. Mi spiego meglio. Secondo questa scienza, il tempo libero è visto come ore lavorative negative. Si avete capito bene, se tu sei sveglio per 12 ore e ne lavori 8 per questa disciplina hai perso 4 ore di lavoro.
Personalmente i parametri del PIL e del mondo del lavoro andrebbero fatti con dati non inseribili in un computer. Come si può valutare ad esempio l’efficienza di un’azienda? I parametri del profitto non sono sufficienti. Prendiamo per dire Svezia o un paese scandinavo come la Finlandia. Le aziende, gli uffici hanno educatori ed asili per le madri o i padri che vi lavorano. tu puoi liberamente portarti tuo figlio mentre lavori, è nel tuo palazzo così da poterci pranzare insieme, e lui sta con bambini e personale specializzato a farli apprendere e giocare. Fantascienza? No, solo un altro paese. Può essere inserito questo criterio per valutare il benessere fornito da quest’azienda? No, in italia è solo visto come un costo. Avere però una madre serena, che non deve preoccuparsi di scappare a casa perché deve ritirare il figlio al nido e deve pure pagarlo caro, credo sia un valore aggiunto per l’azienda.
Anche i cani. Sempre di più studi negli stati uniti hanno notato che quando un lavoratore può portarsi il proprio cane in azienda questo aiuta la produttività. Il padrone del cane può fare piccole pause passeggiando con il proprio cane, socializza, fa squadra, e allontana lo stress con qualche carezza di tanto in tanto. Possibile? Negli stati uniti sta diventando sempre più prassi.
Possibile che il lavoro, sia quantificabile solo in euro in entrata ed euro in uscita. Il benessere del lavoratore, della sua famiglia, non dovrebbe forse rientrare tra le voci da soddisfare per trarre profitto? A parità di euro, un’azienda che s’inserisce nel connettivo sociale è parimerito con una che sfrutta i lavoratori e non offre nessun tipo di benessere per il lavoratore?
Stando agli standard italiani, sono identiche. Ma la prima è destinata ad espandersi e aumentare i margini di profitto, non per nulla, ma i lavoratori gradualmente non solo non vogliono perdere il posto di lavoro, ma fanno squadra per migliorare i margini di profitto e magari lavorano anche di più non avendo lo stress di dovere andare via. Gli indici di benessere ovviamente non sono solo i bambini o i cani, ma credo che il concetto di tempo libero e benessere del lavoratore siano parametri da discutere quando parliamo di lavoro.
Che ne pensate?
Concordo in pieno: la qualità del tempo dovrebbe essere uno dei fattori principali per indicare il benessere reale della popolazione, benessere che non può e non dev’essere solo economico.
Vivendo in Germania noto già un cambiamento nella qualità della mia vita, già il solo fatto di poter portare il mio cane al ristorante senza che nessuno faccia storie, o in albergo, o in un café la domenica pomeriggio fa molto.
Eppure vorrei andare oltre, vorrei di più. Quando mi è stato chiesto perché non mi ero candidata per una mansione lavorativa più avanzata e meglio retribuita all’interno dell’azienda dove lavoro ho risposto che sarei dovuta passare da 32 a 40 ore lavorative e, anche se avrei preso un bella cifra in più, non ero interessa…mi hanno guardato come una pazza….ma è tanto folle volere essere padroni del proprio tempo, della propria vita?
Perché dovrei passare una parte consistente della mia vita a lavorare per qualcun altro trascurando il mio cane, i miei interessi e le decine di cose interessanti cui potrei dedicarmi? Pare che queste riflessioni siano ancora impopolari, ma non manco di notare un po’ di malsana “invidia” nei confronti di chi si dimostra non morbosamente attaccato al lavoro.
Tempo fa ho scritto questo post a proposito di lavoro e tempo, dagli un’occhiata se ti va 🙂 http://castagnaccioblog.blogspot.de/2013/03/l-del-tempo.html
Secondo me bisogna uscire dal concetto che più guadagni più starai bene. Ma devi lavorare per altri solo per mantenere la tua vita alla base.
Il Dalai Lama dice:gli occidentali lavorano tutta la vita per poi godersi i soldi in vecchiaia. Ma avendo lavorato troppo la passano a curarsi con costose medicine.
Credo sia simbolico. E lo trovo azzeccatissimo!
Non posso che concordare: non vedo nulla di saggio nel sacrificare il proprio tempo in nome di una vecchiaia solo ipoteticamente serena…e il presente dove lo mettiamo? E il valore del nostro tempo?