Non so quanti di voi lo conoscano, ma a me ha cambiato la vita. Ero giovane e liceale con forte sensibilità verso gli animali. Avevo deciso che alla maturità avrei discusso, come tesina, “i diritti degli animali”. Comunque cercai di informarmi e documentarmi. Ero animalista convinto da quando ero bambino, ma un giorno mi capitò per le mani “La vita degli animali” di J.M. Coetzee. Non lo conoscevo, ma m’incuriosì fin da subito. Dopo aver letto il libro seppi che l’autore aveva vinto il Nobel per la letteratura e devo dire che per me se l’è meritato. Il libro porta la riflessione del lettore sulla capacità di soffrire e sul desiderio intrinseco di non volere il male degli animali.
La protagonista del romanzo è Elizabeth Costello, una scrittrice di una certa età, vegetariana. Coetzee usa un ottimo stratagemma nel parlare di una scrittrice perchè risolve abilmente la responsabilità di prendere una posizione sull’argomento vegetarismo. Elizabeth Costello arriva a paragonare i macelli, e quello che l’uomo fa oggi agli animali, non molto dissimile da quello che i Nazisti fecero con gli Ebrei. Naturalmente Elizabeth Costello non è la prima a sostenere una tale tesi, ma un certo Isaac B Singer che diceva “Auschwitz inizia quando qualcuno guarda un mattatoio e dice: sono solo animali”, che detto da un sopravvisuto alla Shoah fa molto effetto. Ma la cosa geniale di Coetzee per cui si lava le mani da affermazioni come queste, è che quando la Costello dice qualcosa di scomodo o di poco condivisibile, fa parlare la nuora, Norma, fortemente contraria al vegetarismo. Ovviamente il libro ha una struttura tale da permettere al cervello del lettore di crearsi un proprio punto di vista e di cogliere l’essenza. A livello di struttura narrativa è molto semplice. La narrazione pura si muove in due macro aree la prima che individua il rapporto dell’uomo con gli animali secondo le discettazioni filosofiche, la seconda il rapporto d’ispirazione di sentimenti per l’uomo nella letteratura e in particolare nella poesia. A seguire le due macro aree ci sono quattro appendici molto interessanti e imperdibili.
Personalmente mi ha letteralmente trasformato, facendomi abbandonare ogni forma di sofferenza nella mia alimentazione. Lo consiglio a tutti perchè molto interessante come spunto riflessivo, dai 14 anni a quando si respira.
Augurandovi una buona lettura aspetto di sapere i vostri pareri se l’avete letto o quando lo avrete finito di leggere.
è un libro molto interessante, ti saprò dire come l’ho trovato.. 🙂 buona giornata
Grazie Luu leggilo e poi dimmi! Non te ne pentirai! E lo consiglio a tutti!
Grazie per il suggerimento 😉
Figurati Raffy fammi sapere se lo leggi!
Ok,ti dirò sicuramente il mio parere dopo averlo letto.
Baci 🙂
Kisses! :*
Ciao, Mirko! Sono Antonella, la tua allieva al corso, nonché lettrice. Ho letto il libro di Coetzee ormai diversi anni fa (l’autore aveva appena ricevuto il Nobel e avevo la curiosità di conoscerlo) e non posso che concordare con te. E’ veramente interessante e ha anche il pregio di essere breve e di facile lettura. Anzi, mi hai fatto venir voglia di riprenderlo in mano. Un abbraccio a te e, se non dispiace, anche anche al cane da caccia obiettore di coscienza.
Ciao Antonella Grazie! Hai letto il post riassunto del nostro incontro? uno smack da me e da Nemo! 🙂
Ne avevo sentito parlare, ma non l’ho letto. Me lo segno come lettura futura, mi incuriosisce molto.
Grande Yari, non te ne pentirai. 🙂
Me lo presterai da leggere 😉
Non l’ho letto (peccato) devo rimediare assolutamente, l’affermazione di Isaac B Singer che diceva “Auschwitz inizia quando qualcuno guarda un mattatoio e dice: sono solo animali”, sembra il succo del libro…. la tua presentazione rende questo libro irresistibile.
…. segnato nella mia già lunga wishlist sui libri ke voglio comprare