Dopo quasi 4 anni da non vegan, dopo 15 da vegan, vorrei fare un piccolo bilancio e magari parlare anche di quello che ho capito.
Principalmente la cosa che noto è che il senso di frustrazione legato al cibo è di gran lunga diminuito.
Quando mangiavo da vegan ho sempre cercato una soddisfazione di sapori e di consistenze tipiche dell’alimentazione onnivora che non ho mai trovato. O meglio, che non aveva un riscontro negli altri.
Spesso preparavo piatti che mi piacevano molto, che amavo ma che senza l’approvazione degli altri o senza sentirmi dire “Mamma mia, che buono! Sembra l’originale!” io non ero soddisfatto.Non ero felice di quello che stavo mangiando.
Per dire, se facevo una pasta alla marinara, che sapeva di sugo di pesce, ma non c’era il pesce ovviamente,, beh, se non tutti mi dicevano che era pazzesca e che l’amavano, io ero come disincantato e non mi potevo illudere di essere normale. Anche se mi piaceva.
Adesso questo stress a ogni pasto, cercando di dimostrarmi che quello che mangio è buono, non solo perchè mi iaccia, ma anche perchè gli altri lo pensino è tutto sparito.
Ho avuto una fase nel momento in cui io stavo passando a riassaggiare le cose, che assaggiando cose che non mangiavo da anni mi convincevo mi piacessero, perchè piacevano a tutti ed ero vissuto nel mito che fossero cose buone.
Questo mi ha portato a mangiare in maniera confusionale.
Quando poi mangiando cose onnivore (prevalentemente vegetariane) ti ritrovi a desiderare un burger vegetale, di quelli confezionati, che ti facevi con porcosi vegani paninozzi, ti senti in colpa ad aggiungere il formaggio (tipo la scamorza affumicata che amo) perchè non sarebbe vegan. Quidi diciamo che c’è una forte estrema dicotomia.
O un cibo è vegan 100% o niente. Se non lo è a quel punto meglio non avere il burger vegetale. Poi mi dico: ma perchè? che problema c’è? non puoi aggiungere solo una cosa che ora mangi a un burger vegano?
Boh, forse si, ma non sono così semplice da gestire.
Non togliendo il fatto che poi mi è venuta la psicosi del glutine. La paura che il glutine faccia male, malissimo. che poi no. E poi forse mi gonfia. Oppure no.
E allora bandito il seitan (che amavo follemente).
Ma oltre a questo squilibrio tra cibo sano, vegan, pulito e quello sano, pulito ma non vegan entra un altro fattore.
Chi mi ha conosciuto anni fa sa benissimo quanto io ami mangiare. E diciamo che il cibo vegan, anche il più porcoso, è sempre (o quasi) meno calorico. Una grande abbuffata vegan non sarà mai calorica come un’abbuffata onnivora. E questo porta a un aumento consistente delle calorie e quindi del peso.
Avendo dovuto smettere a causa del colesterolo inesistente e quindi un terribile squilibrio ormonale, ho introdotto cibi con alto contenuto di colesterolo. Il che è grasso e di conseguenza, sono diventato una balena nella stagione invernale. Sono ingrassato di brutto.
Guardo le foto di qualche anno fa in cui mi si dava del ciccione sovrappeso e posso assicurarvi che adesso pagherei per essere magro a quel modo.
Mi chiedo se tornare indietro e riprendere a mangiare solo vegan mi aiuterebbe, forse si, ma la mia salute ne risentirebbe di nuovo.
Tenete conto che ancora oggi dopo 4 anni il mio colesterolo è al di sotto del range minimo, seppur più di qualche anno fa, ma comunque ancora non a livello buono.
Forse solo ed esclusivamente vegetariano. Magari vegan con le uova bio e basta. Boh.
Lo stress ai pasti adesso e di molto diminuito. Ma come dicevo è difficile tenere la cintura e i sensi di colpa, perchè so cosa mangio, ma non trovo altri modi per migliorare anche secondo i medici con cui ho parlato.
Quindi diciamo che essere vegan è una figata e lo è anche essere onnivoro. tutto ha i suoi limiti e problemi.
Voi come vi definireste? E avete mai provato i problemi che ho io nella scelta del cibo?
Fatemi sapere nei commenti qui sotto!
ciao! ti seguivo tempo fa su vegan blog 😉
io sono stata strettamente vegana per poco tempo, un annetto circa. Poi sono arrivate le gravidanze e le voglie tipiche della gravidanza… sembra assurdo ma sono reali. io non ci credevo finche’ non le ho provate.. E quindi avevo una voglia pazzesca di formaggio grana. ma proprio pazzesca. e li’ mi sono fatta tutte le domande che vedo ti sei posto anche tu 😉
non ti tedio coi dettagli del mio percorso, pero’ ti posso dire che ora sono felicemente vegetariana. so che la dieta migliore per me, per gli animali, per il pianeta sarebbe quella vegana, ma ho scoperto che rinunciare a certi sapori per me era troppo. amo la cucina come poche altre cose, amo la convivialita’ dei pasti. e quindi alla fine, di base sono vegana, ma diciamo una volta a settimana mangio qualcosa di vegetariano. ad esempio orzo freddo e feta, o polenta e pecorino. e amen.
quindi se per te, per la tua salute, ti senti di mangiare anche uova… perché’ no? non ha certo una dieta con l’impatto devastante di una classica dieta onnivora!
in bocca al lupo per tutto 🙂
Ciao e grazie infinite per il tuo commento! Io credo che una dieta consapevole del proprio stile di vita e dell’impatto, riduce inevitabilmente i danni. Anche io sono tendenzialmente vegetariano, anche se mangio alcuni tipi di pesce per via della cucina casher o kosher che dir si voglia. Io amo la cucina vegan, ma sono convinto che per me sia un po’ troppo eccessiva, e alla fine non mi ha nemmeno fatto molto bene. Sono felice di aver interagito con te! commenta e fatti sentire quando ti fa piacere! E benvenuta!
ciao, non sono più vegana e a differenza di molti io sono ingrassata con l’alimentazione vegana e dimagrita con l’onnivora. Mangio molte verdure, poco pesce e abbiamo messo limiti anche la carne (niente cuccioli).
Cerchiamo di selezionare il cibo con prodotti a km 0. A volte mi sento in colpa ma il mio fisico non reggeva più quel tipo di alimentazione. Ti auguro di trovare un tuo equilibrio, l’unica cosa che posso consigliarti è ascolta il tuo corpo. Buona fortuna
Grazie infinite per la tua testimonianza! Spero anche io di trovare quanto prima un equilibrio. E non solo in campo alimentare 🙂
l’unico consiglio che posso darti negli altri campi è amati e taglia le persone negative e manipolatrici. Un bacio
Beh saggio consiglio!
Da ex- tante cose sono arrivato alla conclusione che la flessibilità è importante nella vita. Ogni volta che cerchiamo di definirci con etichette date dalla società cristallizziamo quello che in noi dovrebbe semplicemente scorrere, dall’alimentazione alla sessualità alla politica…chi più ne ha più ne metta.
Una cosa che è vera in un periodo della vita può non esserlo più in un altro periodo…e per questo ho smesso di etichettare ogni aspetto della mia vita in modo ossessivo come ho sempre fatto; e come la società si aspetta che facciamo con questo falso modo di crearci un’identità (maschera) che ci definisca e ci indichi chi è come noi, e chi è diverso da noi. Ma è falso perchè nessuna etichetta può racchiudere quello che ognuno di noi è.
Ho capito che l’importante è ascoltarsi per cercare di capire senza giudizi e senza paura di essersi sbagliati ciò che è veramente giusto ora, non quello che credevamo fosse giusto 10/20 anni fa (e forse in quel periodo lo era davvero ma non è detto lo sarà per sempre). Questo lo trovo sempre il momento più difficile però ogni volta mi ha aperto gli occhi su nuove prospettive.
La cosa che invece detesto di più di tutte queste etichette è il crearsi dei ghetti che nel tempo tolgono autenticità alle persone e alle relazioni. Come la preoccupazione: “se non sono più ____(vegan) come mi giudicheranno i miei amici ____ (vegan)?” Se non saranno più amici, vuol dire che non lo sono mai stati. Ora sembra facile, ma è stato un cruccio per tanto tempo!
Buona fortuna! 🙂
Grazie mille per il tuo contributo. Io cado spesso nel desiderio di etichettarmi. Ma al momento si mi sto dirigendo più verso una flessibilità e meno verso la tendenza di bacchettarmi
Ciao, Inviti a commentare ma poi non rispondi? Tut tut tut…..
Ciao Monica hai scritto un commento al quale non ho risposto?
Ciao! ti avevo scritto un commento tempo fa ma per qualche ragione non e mai stato postato. Peccato… Ho appena risposto a quello bellissimo di Francesca di stamattina 2 luglio 2020 e spero che questa volta il mio commento non si perderà ma che apparirà appena possibile.. 🙂
Ciao non so a che commento ti riferisci, comunque benvenuta 🙂
😊🙌🏽
Io non credo che potrei mai tornare non vegana, dato che la mia è stata una scelta motivata principalmente dalla compassione per gli animali, anche se mi piacevano tantissimo alcune cose che ho eliminato dall’oggi al domani. Oggi, dopo 6 anni, non mi mancano più, o meglio non mi interessa proprio rimangiarle perché so cosa c’è dietro in termini di sfruttamento e sofferenza animale.
Sul cucinare le pietanze, io, da quando sono diventata vegana, cucino un sacco (mi sono appassionata e sono diventata bravina, dacché sapevo fare 4 cose precise e sempre le stesse) e mi vengono fuori piatti molto buoni e anche porchissimi 🙂 tanto che spesso riduco i condimenti volutamente.
Con tutti i sostituti che ci sono oggi, non c’è nulla che a me personalmente manca nel preparare i piatti e oltretutto, ultimamente soprattutto, ho scoperto prodotti buonissimi come il Gondino al pepe che sa di pecorino/pepato, il Provolì del Cashewficio che è provola affumicata precisa o il Greek della Violife che è feta quasi identica… questi li uso quasi regolarmente (o meglio il Provolì l’ho usato una sola volta, ma solo perché l’ho appena scoperto; gli altri due non mancano quasi mai a casa mia).
Per quanto riguarda i commenti degli altri… io quasi sempre ricevo complimenti per quello che cucino (tutti onnivori, visto che nella mia vasta cerchia di conoscenze solo due persone sono vegane), anche da quelli che “se è vegano fa schifo a prescindere” (e purtroppo tantissima gente ragiona per partito preso e allora vuole trovare per forza qualcosa da ridire)… io delle eventuali critiche di persone con questa mentalità comunque me ne frego, perché sono le stesse che se non sanno che un piatto è vegano se lo sbafano con i complimenti, appena dici che era vegano ti dicono “era buono, sì, ma…” (quanto sarebbe stato meglio con il parmigiano oppure quanto ci sarebbe stata meglio la panna non vegetale, ecc.).
Detto questo, io penso che ognuno debba fare ciò che si sente e che gli dice la sua coscienza.
Per quanto riguarda il colesterolo… io ho il problema opposto, nonostante sia vegana, ho il colesterolo alto!! 😦