Secondo l’enciclopedia treccani famiglia significa:
Istituzione fondamentale in ogni società umana, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Le funzioni proprie della f. comprendono il soddisfacimento degli istinti sessuali e dell’affettività, la procreazione, l’allevamento, l’educazione e la socializzazione dei figli, la produzione e il consumo dei beni. Tuttavia, malgrado la sua universalità, la f. assume nei diversi contesti sociali e culturali una straordinaria varietà di forme, sì da rendere problematico individuare un tratto distintivo che la caratterizzi in ogni circostanza.
Anche dopo la definizione, nella stessa enciclopedia, c’è scritto che alla fine definire la famiglia è difficile perchè ha molte accezioni e significati.
Andiamo a vedere in latino cosa si intenda per familia:
La voce latina famīlia, richiama il termine famulus (servo, schiavo, famiglio) e in questo senso si riferisce specificatamente ai servi e agli schiavi (familia servilis) patrimonio del capo della familia.[1]
Il termine italiano “famiglia” con il suo significato di istituzione sociale include due concetti romani:
- la Gens, costituita da coloro che hanno lo stesso nome gentilizio appartenente a un capostipite realmente vissuto o più frequentemente a un mitico antenato e trasmessosi, anche in assenza di consanguineità, attraverso la catena delle generazioni (ad esempio i Cornelii) sino agli ultimi discendenti. All’interno di questa famiglia, in senso lato, vi sono vari rami derivati distinti dal cognomen (così ad esempio la gens Cornelia comprende i Cornelii Scipiones, i Cornelii Lentuli ecc.);
- la familia: l’insieme di persone rette dal pater familias, cittadino romano sui iuris, cioè non sottoposto a nessun altro pater
Quindi, in realtà nel concetto di familia è presupposto un possesso. Un padrone e uno schiavo.
Quando leggiamo di figlie ribelli schiacciate dai padri, in realtà altro non fanno che rispettare il concetto di familia.
Possiamo anche parlare di senso di appartenenza alla familia. L’affiliato, è parte di qualcosa ma anche succube della stessa organizzazione. ci si sente legati ma dipendenti.
Quindi è corretto dire Avere una famiglia? o Essere una famiglia?
In realtà va bene in entrambi i modi. e possiamo assumere le stesse posizioni.
Possiamo sentirci parte di una famiglia, e quindi di essere parte di una famiglia, e possiamo anche avere una famiglia, sentirla come vincolo.
Ad ogni modo gli obblighi familiari sono tra uomo libero, il pater, e gli schiavi. Di li nascono tutti i problemi.
La gerarchia oggi, nella moderna società, è totalmente scardinata, libera, sciolta e liquida. Per fortuna a mio avviso, in molti casi.
Ma ciò non toglie comunque il fatto che nella liquidità abbiamo figli che comandano sui genitori, madri che governano tutto solo come dicono loro, padri e madri autoritari che si scontrano su chi decide da che parte andare.
Tutta questa confusione genera un malessere di sottofondo, nella base che lima il normale svolgersi dell’attività affettiva ed emotiva all’interno delle famiglie.
Il tutto è molto evidente, dal mio punto di vista, nel momento in cui il pater familia, o la mater familia, muore.
Tra gli eredi scatta una guerra al potere e una lotta intestina sulla rivalsa della credibilità, autorità.
Il trono è vacante e inizia il gioco del trono di spade. Chi lo erediterà? chi deciderà le sorti della casata? Chi ha l’autorità di prendere le redini e proseguire?
In alcune famiglie è chiaro, e le dinamiche proseguono serenamente, in certe altre, invece, questa guerra e ripicche porta alle rotture più stupide tra due esseri umani.
Fratelli che non si parlano più, si odiano, e che arrivano addirittura a far pagare all’anziano vedovo/a rimasto/a il prezzo della mancata gerarchia.
Quello che studiavo a scuola nelle guerre di dinastie nobiliari tra le maggiori corone d’Europa e nel vicino oriente, alla fine, si ripetono in piccolo in ogni famiglia.
Quando ci sono soldi ed eredità anche morali, alla morte del capo famiglia, è sempre un disastro.
E voi, che famiglia avete? o che famiglia siete?
Come sono i vostri natali? Chanukkah? Compleanni? piacevoli o un’agonia?
Fatemi sapere nei commenti, mi piacerebbe avere punti di vista diversi sull’argomento!
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A cuor sincero, credo di non aver mai provato un sentimento tanto intenso all’interno della mia famiglia e credo altrettanto di gemere di cinismo e causticità.
Sovente in una famiglia gli unici “mood” che dovrebbero regnare sono la serenità e il bene, ciò non accade quando un solo membro tende a compromettere lo status quo di quel flusso interfamiliare.
Il discorso fila un bel po’: essere una famiglia o avere una famiglia?
Suppongo che sia più propenso nel rispondere con la seconda: ho una famiglia, a me non troppo distante per certi versi, ma “essere” una famiglia richiede tanto…che non suppongo abbiamo da condividere sulla stessa tavola
Grazie per il tuo commento! Concordo sulla tua analisi e sono contento tu abbia capito il senso 😉