Mi trovo in Israele mentre scrivo questo post.
Le cose che mi sono successe in Israele, paese di latte e di miele, sono a due poco incredibili.
Ho conosciuto tantissime persone, ho incontrato tantissime anime stupende.
La cosa forse più sintomatica è che ho cambiato il mio nome in Yonathan a Gerusalemme tra due delle festività più importanti dell’ebraismo che sono kippur e sukkot.
Il cambio del nome avviene per svariati motivi. Personalmente non ho voglia di spiegare tutto perché credo che stia a ogni persona sapere perché accade e in quali casi avvenga.
Il mio, personale nome, mi è stato dato da Karen Berg, la direttrice spirituale del centro di Kabbalah.
Molte delle persone che mi conoscono sanno che da qualche anno ho intrapreso questo percorso spirituale che mi sta trasformando dentro, che mi sta avvicinando alla mia vera natura.
Sto facendo un percorso molto personale e arduo, seguito dalla mia insegnante, che mi ha portato a desiderare di cambiare nome per poter dare una nuova energia alla persona che sto diventando.
La cerimonia si è tenuta a Gerusalemme durante lo Shabbat. Leggendo l’ultima porzione della torah. Quando si conclude il giro. Quando tutto si chiude per ricominciare. Proprio così anche io chiudo con parte del mio passato e riapro alla nuova mia persona.
Il nome che mi è stato dato è Yonathan. Figlio di re Saul. Ed anche L’amico fidato di Davide. Colui che salvò la vita a Davide quando suo padre Saul voleva ucciderlo. Yonathan è espressione di lealtà e di amore incondizionato.
Una delle motivazioni che Karen mi ha dato è stata che io devo connettermi con ogni forma d’amore. Il nome di Yonathan mi aiuterà a portare più amore nella mia vita. L’amore è la più potente arma. Il più grande motore che tutto può fare accadere.
Il nome non è stato scelto da me quindi ma direttamente da lei. Dai miei occhi ha percepito cosa la mia anima ha bisogno e mi ha detto cose di me che solo io che vivo qui, dentro il mio corpo, potevo sapere.
Così con questo mio nuovo nome mi aggiro per le strade di Israele. In attesa del volo che mi riporterà in Italia. Per lo meno il corpo. Il mio cuore resta qui. In questa terra di latte e di miele.
Israele è uno dei posti più belli che io abbia mai visitato. Dove si può mangiare secondo ogni dieta e secondo ogni credo. Tutto sembra facile e possibile.
Come del resto mi hanno insegnato “il limite è solo nella mente di chi deve agire, non è reale”. Quindi voglio essere più libero. Ho eliminato molti blocchi e pianto tanto. Gioito tantissimo.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno permesso che tutto questo accadesse. In particolare modo Pietro e Tadzio.
See You soon
❤