Nuove schiavitù

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Ciao a tutti come va? Io mi trovo in negozio mentre sto scrivendo. C’è poco passeggio, poca gente, sono da solo in questo loculo di 14 metri quadrati, e ho deciso di scrivere questo post.

Devo dire che in questo periodo mi sento forse un po’ solo. Sto intraprendendo un viaggio personale e penso: se dovessi partire adesso, per un viaggio tuo, cosa ti porteresti dietro?

La cosa diventa sfaccettata sia dal punto di vista materiale che dal punto di vista emotivo.

Le cose che mi porterei dietro dal punto di vista emotivo sono la mia famiglia ( nel bene e nel male) e le mie storie. Storie o avventure. La qualità delle emozioni non é direttamente proporzionale al tempo passato insieme. Poi considerando che un anno di relazione omosessuale equivale a 5 di una etero direi che ho passato molto della mia vita da fidanzato :p

Dal punto di vista materiale é più difficile decidere di cosa non potrei fare a meno. Mi sono reso conto che con il passare del tempo, sono sempre più conforme al concetto capitalistico del più possiedi più vali. Quasi a dimostrarti il tuo valore acquisti. Sempre di più. O alla ricerca di una comodità, velocità, praticità che dia più tempo. Ma più tempo per fare cosa, penso io? Stare sul divano a guardare la tv? No, non mi serve, meglio impiegare il tempo a impastare, strofinare. Alleggerisce il cranio, aiuta la visione delle cose e ti riappacifica con te stesso, perché ti devi parlare.

Insomma cosa realmente ti serve? Qualcosa per vestirmi, qualche buon libro…e poi? Elettrodomestici? Solo se troverai delle prese a cui attaccarli. Utensili? Forse un coltello. Un cucchiaio. Poi? Se ci penso bene poco altro. Se dovessi fare un viaggio lungo meglio viaggiare leggeri e affidarsi al caso.

Quando l’uomo allora ha deciso di stanziarsi e accumulare? Quando ci siamo permessi di espanderci perdendo la leggerezza? Esattamente quando abbiamo dovuto dimostrare di possedere di più per valere di più, smettendo di fare la gara correndo o la lotta. Da bambini si diventa adulti, anche dal punto di vista storico. Il concetto di proprietà privata, possesso, urla nella società moderna e ancor di più in quella contemporanea.

Il possesso di altri esseri umani é una pratica consolidata nei secoli. Ora la schiavitù, da pochissimo, sembra essere stata abolita. Eppure, dalle cronache l’amore é sempre più vissuto come forma di possessione e proprietà privata. Quando il bene si ribella e cerca indipendenza si genera la violenza, perché l’oggetto del possesso non vuole continuare a dimostrarci quanto siamo importanti e potenti. Ed ecco fioccare casi nella cronaca di omicidi di ex amanti o la cosa terribile che va di moda: gettare l’acido addosso per sfigurare le persone.

C’è la facciamo? Quando l’oggetto dell’amore diventa soggetto il sentimento é sano. Quando l’altro in amore ha attributi di un oggetto, il rapporto é malato. Amate i tutti, ma considerato l’altro come libero di stare con voi. Non libero di andarsene.

No?

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