
Ho fatto un sogno.
Tutti, in questo sogno, eravamo in una grande mensa.
Tutti seduti a conversare con i nostri vicini. C’era gente che veniva da tutto il mondo.
Tutti seduti a conversare con i nostri vicini. C’era gente che veniva da tutto il mondo.
Tutti mangiavano, tutti avevano di che mangiare.
Bianchi, neri, gialli, rossi, alti bassi, tutti lì a parlare come se non esistesse differenza
Tutti nel piatto avevano cibo, tutti potevano mangiarlo
Tutto era kasher, halal, vegan, macrobiotico, tutto insieme, tutto fuso, tutto per tutti.
Ogni posto era accessibile, ogni piatto e ogni bicchiere era colmo.
Ogni persona conosceva la lingua dell’altro.
Ogni cultura parlava la lingua dell’altro.
Ogni religione era seduta accanto all’altra dimenticando la propria alterigia e presunzione dell’essere l’unica, sola e vera.
Mi guardavo intorno, sorridevo,
era bellissimo
era bellissimo
“E’ il paradiso” mi dissi.
“Potrebbe esserlo se ogni uomo vedesse davanti a se un uomo e non le categorie che, anche tu, hai usato seppur per eliminarle” mi dissero
bellissima
Davvero bellissime parole, e se solo si pensasse col cuore non sarebbe un sogno così irraggiungibile 😉
Meravigliose parole,l’uomo se abbattesse tutte le barriere che si è costruite sarebbe “felice”.