Poesia del 30 Aprile


Mi trovo qui, sulla mia sedia a riflettere.
Esattamente a riflettere.
Come in uno specchio, pulito, mi guardo.
Vedo il segno del tempo sulla mia pelle.
Ogni ruga, piega, è un sorriso e una lacrima.
Anche quelli dimenticati sono qui, ora.
Guardo avanti, ti vedo lontano.
Stringo la tazza del caffè, l’annuso, lo bevo.
Sento il suo aroma forte che mi pervade.
il suo calore amaro che avvolge la mia lingua.
Il suo vapore odoroso risalire su per il naso.
Liquida svegliezza corre giù per la gola, scalda il cuore e arriva in pancia.
Come te, ti rimiro, sento il tuo odore,
il tuo sapore, il tuo tocco.
Come una comunione bevo caffè e ti lascio entrare.
Entrare nelle mie viscere e sentirti perdere in me.
E alla fine sentire rimanere
Come immensa eredità
l’amaro in bocca, di averti avuto e ricordato.

11 pensieri riguardo “Poesia del 30 Aprile

    1. Siamo frutto delle nostre esperienze. Sono così grazie a tutti coloro che non stanno continuando il mio viaggio. E’ giusto che sia così. Tornerà un momento in cui metterò lo zucchero nel caffè. Di canna certo, mica raffinato 🙂

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