Certo che sto trascurando il mio amato Blog. Mi rendo conto che quando manco da un po’ lo sfogo e la liberazione che mi da quest’occupazione mi manca. Sto cercando di riprendere a scrivere anche perchè finalmente riesco ad avere più tempo.
Ieri sera sono andato a Teatro. L’ho scritto maiuscolo apposta, perché quando vedi delle manifestazioni come quella di ieri sera, assisti non ad uno spettacolo, ma al vero Teatro. Gli attori erano tutti bravi, capaci e intelligenti. L’umiltà era presentissima poichè facevano anche i cambi scena ed erano pronti ad aiutarsi. Oltre alla bellezza dello spettacolo e la capacità attoriale, questi soggetti meravigliosi amano il proprio lavoro e la propria opera. Si leggeva e si ammirava l’amore di tutti verso quello che stavano facendo, e mi sento di dire grazie per la bellezza e per la passione che mi hanno regalato. Ottima la Regia di Daniele Salvo e bravissimi gli attori del cast tutto.
Lo spettacolo Narra le vicende di Antonio Gramsci, capo del partito comunista italiano, dal suo arresto nel 26 fino al giorno della sua morte il 27 Aprile 1937. Proprio ieri decadeva l’anniversario. Personaggio amato, temuto e stimato Gramsci aveva pochi nemici se non l’ignoranza umana e la tirannia cieca del più grande dittatore italiano: Benito Mussolini. Gramsci è il fondatore dell’Unità, quotidiano che ancora oggi si occupa di politica ma che forse meno di allora ha un taglio dialettico e analitico delle questioni del paese. Alcuni membri dello storico partito Comunista sono delineati in maniera accennata dall’autore dl testo, dandoci però l’idea del clima fervente e autentico negli ideali che si respirava a quel tempo. E’ un po’ rincuorante e di gran lunga angosciante vedere come all’interno del partito comunista i temi e le beghe interne siano ancora le stesse di quelle di quegli anni. Unica differenza è quello che dice la cognata di Gramsci: “L’individualismo porta sempre a tornaconti personali, il comunismo è l’unica via“.
Oggi, però l’unica alternativa non è la dialettica interna alla politica e ai partiti, si è sdoganato tutto, tutto va bene e quindi non va bene nulla. Bisognerebbe tornare a quella dignità, quell’integrità morale che era propria di chi votava la vita alla politica a prescindere dal colore, solo per migliorare il paese o addirittura il mondo, non per fare sfoggio del proprio potere…
Il Gramsci a Turi è in scena fino al 30 Aprile al Piccolo Teatro Grassi, Via Rovello 2 Milano.
Fortemente consigliato.
Caro Mirko, Gramsci e Turi mi riportano a un brano dei Radiodervish: rosa di turi.
La poesia è bellissima ed è presa da una lettera di Gramsci.
Ti riporto il testo per chi non la conoscesse:
Sai, da un anno in qua, a cicli eterni
le stagioni sono in me.
Aspetto che compagni ed angeli
si uniscano con me.
Sollevo gli occhi all’improvviso,
vedendo boschi intorno a me,
andare in volo nel soffitto,
senza dimenticare che…
Sai, la rosa si è completamente ravvivata
anche se, da un anno in qua,
racconti e favole li ascolto dentro me.
Chiudere gli occhi all’improvviso,
sentendo boschi intorno a me,
e se lo spazio non esiste,
il tempo è carne e credo che
atomi e vuoto sono in me.
La mente è debole per chi,
distintamente come noi,
nuota in un mare che non c’è.
Se fingendo, immobile, affronto istanti,
pochi secoli in silenzio,
ho contato cento sputi e sono qua,
ora che il caldo annuncia il gelo,
fragile brezza su di me.
La rosa è viva certamente.
Dopo la neve fiorirà.