Come molti di voi sapranno, è da poco stata sollevata la polemica da parte della LAV (Lega AntiVivisezione) che chiedeva con insistenza che le proroghe per la caccia fossero revocate, in quanto non confacenti con le direttive europee. (Lo trovate qui)
I cacciatore continuano a sostenere l’utilità e la necesità della caccia come soluzione, o peggio risposta, all’aumentare della popolazione della fauna selvatica. Come se Darwin non fosse mai esistito o della selezione naturale non se ne fosse mai detto nulla in giro. Ovviamente I cacciatore dicono di essere loro parte della natura che controlla e tutela il non proliferare di alcune specie dannose per I raccolti dell’uomo o per la sopravvivenza delle alter specie.
Curioso punto di vista, paragonabile alla tutela delle specie in via di estinzione all’interno di strutture impropiamente chiamate Bioparchi o zoo per la bio diversità, in cui il povero animale in cattività non può che lasciarsi morire. Tutelare la fauna uccidendola o controllandone artificialmente il numero, intervendo direttamente su di essa è molto curioso.
Ho personalmente scritto sulla pagina di Facebook di Nichi Vendola delucidazioni su questa decisione di modificare il calendario venatorio. Dal punto di vista legale mi sono sentito comunicare che è assolutamente leggittimo e legale quanto fatto dall’amministrazione pugliese e adducevano come alibi anche il fatto che regioni come Umbria e Lazio hanno fatto la medesima cosa.
Quello personalmente mi ha turbato non è che la Puglia come territorio permettesse di operare modifiche sul calendario venatorio a dispetto delle alter regioni, ma essendo governata da un partito che si chiama SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) mi aspettavo che il ripudio della caccia fosse insito nella seconda parola. Vero è che per le critiche mosse prima I cacciatore si sentono protettori dell’ambiente.
Qui sotto vi allego quello che ha detto Gabriella Giammanco su questa questione (tratto da Questo articolo)
«Il presidente ‘Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, parla a nome dei cacciatori difendendo gli interessi particolari della categoria e non può continuare a puntare il dito con arroganza contro chi la pensa diversamente da lui e contro una Legge Comunitaria supportata da rigore scientifico, studiata per tutelare le fasi più delicate della vita degli uccelli migratori e che, quindi, andrebbe semplicemente rispettata dalle singole regioni». Lo dichiara Gabriella Giammanco, componente del comitato per un’Italia ‘animal friendly’ e deputato del Pdl in un comunicato. «Mentre ‘Arci Caccia difende i privilegi dei cacciatori – continua Giammanco – le associazioni a difesa dell’ambiente nonchè diversi parlamentari si battono per garantire una maggiore tutela degli animali selvatici, patrimonio prezioso del nostro Paese che non può continuare a essere messo a rischio per il puro divertimento di pochi. I cacciatori in Italia rappresentano, infatti, circa l’uno per cento della popolazione». «Mi auguro, quindi, che il tavolo di confronto sull’attività venatoria presieduto dall’assessore pugliese Stefano veda la partecipazione di tutte le maggiori associazioni rappresentative delle istanze di protezione della fauna selvatica. Istanze oggi condivise dalla maggioranza degli italiani», conclude Giammanco.
Insomma direi che la caccia ha sempre meno sostenitori, ma una lobby molto più compatta e coesa di tutti gli animalisti, vegetariani e vegani. Vorrei che si potesse tutti uniti fare qualcosa per muovere anche su punti cruciali come la caccia, l’alternativa vegetariana nelle mense scolastiche, carceri e ospedali, e non stare ancora divisi su piccoli interessi personali o invidie. Continuo a sperare in un mondo migliore.