Andare? Tornare?


Inutile dirci che le condizioni di vita in Italia stanno diventando davvero pericolose e difficili. Non esiste categoria sociale che non abbia manifestato contro il governo, senza ottenere significativi risultati. Il malcontento generale è a livelli altissimi, quello che ha portato alle manifestazioni del 14 Dicembre a Roma è ancora da capire, dato che ormai con il panettone è finita la rivoluzione. Come sempre, come ogni anno gli studenti manifestano fino al panettone. Dev’esserci un’additivo chimico contro le rivolte.

Io faccio l’attore con mille problemi, pochi soldi, e poche possibilità di guadagno, ma è il mio mestiere e continuo imperterrito a portarlo avanti. A volte sento i miei colleghi incazzati, indignati, incazzati, ma nulla cambia e tutto tace. I miei coetanei però che s sono laureati, li vedo depressi e infelici perchè dopo la prima assunzione a contratto di 1 anno e mezzo, e la seconda di un anno e mezzo, adeso che per legge dovrebbero confermargli il contratto ma trasformarlo a tempo indeterminato, sono stati tutti messi alla porta.Ci sono altri a cui succhiare gli anni migliori, ormai sono rottami. Presentarsi a 28 anni in un’azienda adesso ti fa guardare storto, soprattutto se sei una donna. Di lì a poco rimarrai in cinta, e sono problemi per l’azienda.

A volte mi dico parto, me ne vado all’estero, chi va non torna mai indietro. Da sempre l’italiano è migratore. Ma io faccio l’attore e il problema della lingua non è una faccenda secondaria. Vero è che da quando ho recitato in dialetto padovano del 1500 posso recitare in qualunque lingua…però…non riesco a mollarlo troppo in fretta questo paese, anche perchè poi nasce il toto paese, come spesso alle cene con amici.

Spagna per il clima e la gente. Però stanno con le pezze al culo peggio di noi.

Portogallo ha l’oceano e le città sono fighissime. Hanno le pezze al culo e un tasso di analfabetizzazione al 60% e facendo l’attore non è una buona cosa.

Inghilterra è freddissima e poi sovraffollata, neanche gli inglesi ce la fanno, e partire è dura dato che la vita costa il doppio.

Francia il presidente del consiglio è un nano di destra che discrimina e appena eletto ha lasciato la moglie per una giovane showgirl e ha frequentazioni con un altro non molto più pericoloso che gli consiglia come peggiorare il sistema…non mi va di vedere la brutta copia di un film conosciuto. Eviterei

Germania terra di promesse ed in espansione. Voci terroristiche dicono che nessuno lavora, siamo troppi cani su di un osso e non va bene. Poi imparare il tedesco al punto di recitarlo…

Paesi scandinavi, Danimarca con quel clima potrei solo morire.

Grecia non pervenuta come idea…

O si va a Philadelphia in attesa di sfondare a New York oppure tanto vale rimanere qua…

Ecco che si conclude il giro del mappamondo e si ritorna a mangiare la merda. boh. Apatia e noia. Senza prospettive. Momento grigio…

4 pensieri riguardo “Andare? Tornare?

  1. Hai pienamente ragione, ma se tutti noi cittadini onesti e tenaci ce ne andassimo, a chi lasceremmo la nostra patria? Io sono italiana, sono orgogliosa di esserlo, e amo profondamente l’Italia e gli italiani, quelli veri, che soffrono, lavorano, tirano la cinghia … sono figlia di un emigrante, mio padre ha lavorato 30 anni nella civilissima Svizzera, e mi ha sempre detto che per quanto ci si può vivere male, il proprio Paese è il più bello di tutti, pur riconoscendo l’indubbia superiorità in tanti settori del Paese che gli ha permesso di vivere e di mantenere la sua numerosa famiglia lontana … No, mi dispiace, io non lo lascio la mia Italia in mano a certa gente (specialmente a leggere le notizie degli ultimi giorni) fino alla fine rimarrò qui a farmi sentire e a farmi valere, e sono sicura che non rimarrò da sola, alla fine qualcosa di buono riusciremo ad averlo!

    1. Anche tu hai ragione nella tua posizione. Ma a me non permettono di lavorare, mi sfruttano, non mi pagano i contributi, posso lavorare solo in nero. Mi tutelano come persona (diritti umani) e come lavoratore (diritti civili e lavorativi) meglio all’estero, e per quanto ami il mio paese mi sta spingendo con forza ad andare via, non c’è altro modo o soluzione…

      1. Vorrei tanto che almeno i giovani non si arrendessero! Io ho quaranta anni e da ventidue lavoro in nero (salvo qualche periodo di lavoro stagionale in regola, da ragazza): ho avuto tre figli, ad ogni gravidanza mi hanno dato il benservito, ho messo al mondo i miei bambini e dopo un mese scarso mi sono dovuta già rimettere in moto per ricominciare tutto daccapo. Ho un marito che da cinque anni si adatta a fare di tutto, a qualsiasi compenso (ovviamente in nero – sotto Natale a tre euro l’ora in un centro commerciale!) perchè cinque anni fa la fabbrica dove ha lavorato fin da quando aveva 14 anni ha chiuso: abbiamo tre figli che abbiamo desiderato con tutto il cuore e che amiamo più della nostra vita, una casa (per fortuna!) lasciataci da mio suocero, che avrebbe bisogno urgente di riparazioni e ristrutturazioni (è dei primi anni ’50!), ma non possiamo permetterci nulla che non siano le bollette da pagare e due pasti al giorno, e certi giorni è davvero difficile resistere a tutte le tentazioni, e non farsi prendere dal panico pensando che uno dei bambini potrebbe ammalarsi, o avere bisogno di un paio di scarpe in più … specialmente se penso che a questa età credevo che sarei già arrivata al mio traguardo, e invece devo ancora partire, ma mi sento così stanca!

  2. @Meg questo è quello che ci stanno facendo. Togliendo il futuro, la speranza e le forze. Ingrassiamo questa classe dirigente (non solo i politici) e soffro quando penso che per una cena con il Presidente del consiglio italiano delle prostitute solo per mangiare con lui prendono 5 mila euro e persone come te, nella tua situazione devono centellinare i soldi per acquistare qualcosa per i propri bambini. Come si fa a sostenere e difendere un Presidente di questo tipo? COme si fa a definire generoso e giusto uno che fa cose del genere? E’ disgustoso!

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