Mi alzo presto al mattino. Quando fuori ancora è buio, mi vesto rapidamente per conservare il calore del letto. Pronto prendo il collare di Nemo ed esco per strada. Fuori c’è un vento frizzantino e tagliente. Si sente qualche auto di brava gente che torna a casa o parte per il lavoro. Milano non si ferma, va sempre. Io e Nemo ci godiamo il silenzio che ogni tanto viene a farci visita nel weekend quando la gente fugge da Milano. Ma con l’inverno ci si muove meno e si fa più casino.

Annuso l’aria e sento la tregua data ai polmoni, agli alberi e a tutti quanti dallo smog, si respira un po’ e quasi si avvertono timidi profumi. Corro con Nemo per salutare l’alba che si alza e i primi freddi raggi di un sole invernale che viene a farci visita. Qualche barbone coperto di scatole e coperte dorme sbronzo sulle panchine. Arriviamo in uno spiazzo pieno d’erba, una piccola delle tante oasi verdi di milano. Oltre la Piazza si vede un grande viale che corre senza fine per i nostri occhi. I raggi del primo sole baciano l’asfalto e lo rendono argenteo. Oltre il verde solo argento e il giallo del sole che comincia una nuova giornata. Mi riempio di vita e i pori liberano la gioia che evapora e si unisce alle speranze di chi viene qua.

Soddisfatto della corsa, sole, vista, immobile con il sorriso in faccia, mi giro e lo lascio come una foto nella mia mente, gustandomi il ricordo e vedendo in mente quell’immagine, lentamente torno a casa…

E lui mi dice: Corriamo ancora…