Capita a volte di guardarsi intorno e non riconoscere la stanza nella quale ci si è svegliati. Come a volte capita di svegliarsi al mattino in una camera nuova e non capire dove si è. Quotidianamente da quando ho la capacità di leggere e di informarmi mi capita di svegliarmi in un paese che non capisco se è quello dove vivevo da piccolo o se è cambiato completamente. Non ho molti anni alle mie spalle per parlare di personaggi illustri dell’informazione e delle politica. Però devo dire che mi è stato insegnato a documentarmi e informarmi su quello che è accaduto. Guardare a ieri per capire l’oggi e sapere affrontare il domani.
PErsonaggi come Indro Montanelli, Enrico Berlinguer li ho conosciuti tramite degli scritti o delle riproduzioni video. Ispiratori dei miei pensieri critici e maestri di comunicazione. In queste persone ho trovato le linee pulite del comunicare con gli altri, non solo verbalmente. La signorilità e la livrea tipica e consona di chi fa parte della classe dirigente e pensante di un paese sano. Se guardo invece all’oggi mi rendo conto di come si sia impoverito e volgarizzato ogni aspetto del piano comunicazionale.
La mancanza di educazione nei dibattiti politici, le parolacce, esempi volgari, comportamenti scorretti ed eccepibili sono la costante della classe dirigente di questo paese. Sono costernato a sentire parole di un presidente del consiglio che si esprime con volgarità assolute e che sfrutta il corpo delle donne a pagamento, che usa termini da scaricatori di porto, si accompagna a personaggi indagati e condannati, che si esprime nei confronti di un mafioso, trafficante di droga e che fece esplodere un cancello a casa sua come il proprio eroe, che non risponde a domande fatte dai magistrati e dai giornalisti qualora le sue risposte mettessero chiarezza su alcuni argomenti scomodi.
Abbiamo oggi una classe dirigente assopita e furba. Furba nell’accezione meno positiva che gli si possa attribuire. Fa notizia un personaggio come Di Pietro, che si scalda fortemente e che non ha proprietà di linguaggio proprie di un parlamentare (sempre secondo il mio pensiero), perché dice in parlamento quello che una gran parte degli italiani vorrebbe dire al Presidente del Consiglio. Fa tenerezza Bersani che fa un bellissimo discorso in parlamento, che quasi ricorda periodi dimenticati di integrità morale in parlamento, ma ha il carisma di un pulcino ubriaco. Persona intelligente e capace ma priva di carisma. Insomma un’opposizione del genere non è in grado di opporsi ma di subire e ridursi a scendiletto per non dire zerbino.
Nella coalizione di governo abbiamo esponenti inconcepibili costituzionalmente come la Lega Nord che è alleata con un partito che tiene e lotta all’unità nazionale e guarda al tricolore come valore dello stato italiano. La Lega la vede in maniera diametralmente opposta. Ma in Italia si può. Il Premier attuale è convinto di governare per quella parte della popolazione che lo ha votato. La costituzione sancisce che il Presidente del Consiglio dei Ministri è Presidente di tutti i cittadini italiani e deve garantire leggi che servano ad aiutare tutto il paese nella sua totalità non solo la sua parte, o i suoi amici o peggio se stesso. Ma la Costituzione come lui stesso ha asserito gli vieta di governare. La carta che garantisce a noi italiani di non essere sotto dittatura o che ci siano delle storture che modifichino gli equilibri tra i poteri dello Stato, è dal Presidente del consiglio considerata un ostacolo.
Questo è il paese che mi trovo a leggere la mattina sui giornali. Il titolo Onorevole dato ai deputati era onorato dal comportamento di chi era in parlamento. Adesso è un appellativo come un altro. Litigare con chi la pensa diversamente da te è un dovere ormai e non una possibilità di crescita. La dialettica si è trasformata in una gara a chi urla più forte. L’unica prsona che conserva ancora passione, linguaggio, carisma e capacità linguistica senza aver bisogno di sopraffare l’avversario urlando e Nichi Vendola. Credo che chiunque abbia assistito ad un suo dibattito televisivo si sarà accorto della differenza. Anche Granata spesso si comporta da signore per come va inteso in termini politici.
Ripuliamo il parlamento da certe sozzure. Voglio gente onesta e cittadini che sappiano come è la vita fuori dai palazzi. E facciamo in modo che questi politici di oggi facciano una cosa che non hanno mai fatto: lavorare.
Condivido appieno tutto ciò che hai scritto e che piacevolmente ho letto! In 44 anni non avevo mai trovato nessuno che mi stimolasse ad interessarmi di politica, subivo passivamente, tu hai la capacità in modo molto semplice e scorrevole di dire effettivamente le cose come stanno!Mi piace quando dici che i nostri politici devono imparare a lavorare e io aggiungo anche smettere perlomeno di prenderci per i fondelli quando tipo ieri sera in un tg non ricordo quale politico ha detto che bisogna smettere di fare sacrifici…Perchè loro sanno cosa significhi il termine sacrificio?
Non so che dire, non posso che essere d’accordo con te…
Ogni tanto mi chiedo: cosa possiamo fare noi poveri cittadini nel nostro piccolo per cambiare (parolone) le cose?? Qualche idea? Mirko for president? 😉
Ciao