Aeroporti

Attesa in aeroporto. Ho dimenticato il carica batterie, purtroppo. Nel dormiveglia ho intravisto delle luci nel buio completo del paesaggio che sfrecciava via dal finestrino del bus. Attesa estrema senza nulla da leggere. Scrivo. Occhi indiscreti, guardano, il mio ravanare sui tasti del computer in un luogo pubblico. Il volo del resto è per Palermo, dove l’uso dei computer non va molto oltre l’uso di msn. A Milano può capitare, e capita, di notare simpatici ragazzi che risolvono problemi di grafica o di videoscrittura nei bar, locali e parchi. Al sud la rete resta ancora un gran mistero, una sorta di enciclopedia da consultare al bisogno e metodo di comunicazione. Solo per ciò che lo avvicina al telefono. L’idea di strutturare e costruire file di lavoro, archiviare si allontana dall’immaginario. Del resto il pc trionfa su tutto. Quindi solo dati, molti giochi e poca interattività e utilizzo lavorativo! Vado a Palermo perché si sposa mio cugino. Un cugino di primo grado che ha stupito tutti con il desiderio di sposarsi. Non tanto perché il matrimonio venga considerata una consuetudine obsoleta, ma perché tutti pensavamo fosse gay. Invece sposa una donna. O è stato convertito da Nicolosi il mago californiano che riesce a far cambiare l’orientamento sessuale, o ci siamo sbagliati tutti. Alla fine quello che conta è che lui sia felice e possa esserlo a lungo. Il volo è alle 7.20. Sono le 6.33 e tutti si trovano già in coda per l’imbarco. Maledetti low cost, tutti quanti vogliono salire per primi e prendere il posto migliore. Una volta saliti a bordo, tristemente avrebbero voluto un altro posto o hanno un qualsiasi problema. Stupore una volta partiti perché le solerti signorine non offrono niente vogliono essere pagate per tutte le mercanzie mostrate sui carrelli cigolanti. Ore 6.36, la fila aumenta. Io non voglio stressarmi voglio restare al mio portatile a scrivere. Lo stupore della gente nel non vedermi in fila ma affaccendato a lavorare a quest’ora presto del mattino li lascia confusi. Forse sono un poliziotto. Oppure un terrorista. Devo dire che lo sguardo maggiormente sbigottito che incrocio è quello dei giovani. Per gli anziani sono solo uno strano che usa uno di quegli arnesi malefici con un nome straniero. Dopo una fila non indifferente siamo riusciti a salire sull’aereo. Niente però mi ha potuto togliere il gusto di guardarmi intorno e vedere la sfilata di gente tamarra e di cattivo gusto. Una ragazza vestita in pelle aderente con evidente perizoma soprappeso di circa 40 chili. Uno spettacolo raccapricciante. Per non parlare del resto. Maglietta aderente con decoltèe parecchio scollato e dai bordi dorati con borchie argentate. Al collo portava uno di quei gioielli della breil, che sembrano tubi della doccia, attorcigliato in un grosso nodo che finiva proprio dove iniziavano a separarsi i seni. Trucco eccessivo per le 6 del mattino. Capigliatura alla Amy Winehouse bionda ossigenata. Ammesso che fosse conciata temendo una giornata piena di aspettative a me ha decisamente disturbato il risveglio. In volo il tempo è bello e partire da milano con l’aereo, vedere le alpi e poco dopo vedere l’immensa distesa del mare non ha presso. Se tutto questo è fatto all’alba con i timidi raggi solari che spiazzano la notte e prepotenti baciano tutto quello che incontrano è stupendo. Spero riusciate a goderne almeno una volta. Arrivato a Palermo mia sorella è venuto a prendermi con il mio dolce Jack che vispo era felicissimo di rivedermi! Inutile dire che lo ero anch’io! Ed eccomi in Sicilia in attesa del matrimonio di domani. Devo comprare un paio di scarpe e tagliare un po’ i capelli! Incrociamo le dita!

3 pensieri riguardo “Aeroporti

  1. Auguri agli sposi! Speriamo bene per tuo cugino: spero non abbia preso un abbaglio! Sai che ho un’amica (di una certa età, é rimasta vedova da un paio d’anni) che pensavo fosse nubile, quando é rimasta vedova ho scoperto che da 30 anni non viveva più con il marito perché quest’ultimo era bisessuale e quindi si erano lasciati. Non avevano divorziato, ma lei non sopportava più che lui la tradisse con i trans. Non c’entra niente con tuo cugino, mi sono collegata al discorso perché mi é venuta in mente questa riflessione che avevo fatto al proposito dell’esperienza della ns amica.
    Se la società fosse stata (e fosse) meno bigotta e ipocrita tutti potrebbero vivere più serenamente e certe situazioni non si verrebbero a creare, perché non ci sarebbe motivo di morbosità che fanno più male che bene. Fortunatamente la ns amica e suo marito sono rimasti in buoni rapporti fino alla fine, hanno salvato la relazione umana allontanandosi per conservare l’affetto reciproco. Quanti invece in situazioni simili si rovinano la vita purtroppo?
    E se si facessero tutti i cavoli loro? Saremmo tutti ultracentenari? 😉

    1. Assolutamente d’accordo. Se poi pensi che nei paesi in cui sono parificati i diritti smettono situazioni di degrado sessuale e tutti si rilassano…ma in Italia abbiamo il papa…non riusciamo a sbarazzarcene e pensare liberamente… 🙂

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