Scandali e segreti di pulcinella

Quante volte vi è capitato di aprire il giornale e trovare un’articolo con un fatto di cui il giornalista ne parla come se fosse uno scoop e voi pensate: “forse era l’unico a non saperlo!”? Notizie bomba del tipo che a Milano in zona colonne spacciavano droghe leggere, ma va? Che nei locali milanesi girano droghe di ogni tipo, ma va? Che mafiosi partecipano indiscriminatamente ad eventi mondani, ma va? Giochiamo a prenderci in giro o cosa? Ma le “forse” dell’ordine vivono in caserma o hanno possibilità di uscire?

A volte penso ad alcuni arresti storici e memorabili. Totò Riina arrestato in auto nei pressi di casa sua. Bernardo Provenzano arrestato in casa sua dove viveva da anni. Nello specifico Provenzano, latitante da 40 anni, è andato in Francia a farsi operare e presso una clinica a Bagheria, del tutto indisturbato. Perchè non l’hanno arrestato prima? Cosa stavano aspettando? Io sarò un “complottista anti governativo” ma ho una mia teoria molto semplice su questi fatti.

Totò Riina fa parte di quella frangia stragista della mafia che vuole l’indipendenza della Sicilia per poterla governare a proprio piacimento. Tecnicamente è quello che riescono a fare tutt’oggi, tanto da fare i loro comodi dato che vivono in casa loro indisturbati. Bernardo Provenzano da quello che emerge dai racconti di alcuni pentiti invece era più calmo, più legato alla vecchia mafia del “cerchiamo di risolvere anche se qualche testa cadrà”. Dopo le stragi,Capaci-D’amelio, iniziano delle stragi in territorio extra-siciliano ad alcuni monumenti di profilo culturale. Davvero insolito per la mafia. A quel periodo viene fatta risalire la tanto famigerata “trattativa di Stato”. Effettivamente sembra che magicamente le stragi si acquietino e scatti l’arresto di Totò Riina, nei pressi di casa sua, come dicevo. Sale alla Cupola Bernardo Provenzano. Suo fratello in Mafia.

Provenzano era contrario alle stragi, di fatti sotto la sua direzione nessun morto, nessuna strage. Tutto calmo. Se la mafia non uccide e fa silenzio è perchè le cose vanno come devono andare. Sale a governare la Sicilia Totò Cuffaro, condannato a 5 anni per collusione mafiosa. Avevano la Sicilia in pugno. Quest’ultimo personaggio festeggiò al Parlamento Siciliano con cannoli e spumante la condanna perchè “Me ne aspettavo nove”. Adesso questo signore siede in parlamento e vota le leggi per me e per voi nelle frange dell’UDC (“unione dei carcerati” ribattezzata da Grillo).

Provenzano viene arrestato a casa sua il giorno delle elezioni nazionali in cui Berlusconi perse solo per 23.000 voti. Sospetto no? Per i magistrati e la polizia tutto regolare. Che volesse essere un vessillo per iniziare un governo sotto una buona stella apparente? Chissà, Berlusconi perse e pazienza. Ma la cosa sospetta è che non si aprì nemmeno in questo caso nessuna guerra di mafia.

Gli anni di piombo in Sicilia e le faide camorristiche ci insegnano che l’affermazione del Capo nelle faccende di mafia si afferma sotto forma di sangue, spari e morti. Eppure dopo l’arresto di Provenzano, si sa che il suo successore sarà Matteo Messina Denaro. Sappiamo anche il successore.  Ma come? Da Chi? Sappiamo chi è il capo di Cosa Nostra, le dinamiche di scelta e non sappiamo dov’è? Suggerisco agli inquirenti di cercarlo a casa sua perchè pare che i boss si spostino di rado.

Nessuna guerra e il nome del successore. Così come fu per Provenzano. Quindi non si tratta di arresti valorosi ma di abdicazioni dei Boss in favore di altri tali da non aprire lotte per il potere. Si sono consegnati mi viene da pensare. Si sono presentati loro alle forze dell’ordine. E infatti pacifici vivono in carcere gli ultimi anni. Non mi sembra un’analisi peregrina. Forse scomoda. E in questo paese chiamato Italia effettivamente le cose scomode devono sparire…

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