Festeggiamo?

Ieri sera qua a casa mia c’è stata una festa di compleanno. O meglio non è stata a casa mia ma nel mio condominio.

Chi vive in città sa che per condominio intendo quell’alveare stipato di persone che vivono in alveoli che ci ostiniamo a chiamare casa anche se sono solo un posto dove rifuggiarsi. La frustrazione di vivere in questi luoghi dona alla gente delle città una sorta di disgusto per gli altri esseri umani. E’ come se la tolleranza verso gli altri umani sia inversamente proporzionale al numero degli abitanti del proprio borgo. Vivere in città grosse porta diffidenza e indifferenza verso gli altri. Nei piccoli paesi dove ci sono meno persone si tende invece a sorridersi e salutarsi. Qui a Milano quando un vicino mi saluta io mi commuovo e a volte piango data l’eccezionalità dell’evento. Sembra quasi, a volte, che gli altri stiano invadendo qualcosa…non saprei dire cosa.

Ritornando alla festa, questi ieri urlavano, cantavano, insomma erano felici. Alle 23 la gente del condominio ha iniziato a lamentarsi. Forse non gli piaceva la musica? Non gli piacevano gli invitati?No. Non si devono fare feste. “Ma in base a quale principio?” “Non c’è principio, o sbaraccate o chiamo la polizia!”. Possibile si debba arrivare a tanto? Potrei capire un atteggiamento ostile se ogni Lunedì ci fosse una festa. L’ultima festa nel condominio è stata la mia il 14 di Luglio dell’anno scorso. Insomma possiamo anche lasciare che la gente sia felice o no? Quello che noto sempre più è che ci si senta come derubati non solo nei beni materiali ma anche in quelli personali.

Il proprio disagio, malessere, a volte dev’essere condiviso e compreso da tutti. Se loro sono felici, e tu non lo sei, allora fai di tutto affinchè non lo siano neanche loro. La loro felicità è come se diminuisse la tua. Perchè siamo diventati così? Quando abbiamo smesso di vedere persone intorno a noi e abbiamo iniziato a vedere ostacoli. Ultimamente i mezzi d’informazione ci avvisano dei costanti pericoli che ci sono nelle città. Ci hanno tolto i bambini che giocavano in strada (aumentando mollaccioni e conflitti figli-genitori), ci hanno tolto il gusto del gelato per strada (Si ha paura di stare all’aperto e a Milano volevano vietarlo per motivi di sicurezza non molto tempo fa), ci hanno tolto le passeggiate la domenica in giro per un nuovo quartiere.

Siamo inscatolati tra casa e lavoro terrorizzati dagli altri che sono troppo vicini a noi. Così ci dicono. Pensiero critico gente, gli altri sono un’occasione. Sempre.

13 pensieri riguardo “Festeggiamo?

  1. ero a Milano a casa di mio fratello e avevamo dato un sangria party nel condominio…verso le 23 il vicino di fronte è uscito dalla finestra con un fucile °_°
    assurdooo!!!era fuori di se…ma forse non avevamo neanche acceso la musica e sopratutto non era ancora iniziata la festa…mhà!tolleranza zero

    1. Purtroppo nel nord Italia si respira aria malsana e non solo per i gas nocivi. A venezia un tizio si è affacciato e mi ha guardato mentre parlavo in strada con alcuni parenti di un mio amico aquilano. Questo sbotta a un certo punto e ci chiede se parliamo italiano e mi dice che in Italia non si fa casino in strada. Erano le 22…La lega sta creando mostri…

      1. E’ assurdo un comportamento del genere, non capisco cosa ci sia di male nel parlare in strada. Purtroppo non è solo la lega che crea dei mostri, quelle persone lo sono sempre state, ora hanno un partito politico che le supporta e le incoraggia a seguire questi atteggiamenti.

  2. Vivendo in paesino molto piccolo la realtà qui è per fortuna meno grave…ma continuando si arriverà così ovunque…
    é vero, ora “gli altri” non sono piu opportunità ma ostacoli,sono la fila al supermercato,il traffico,il rumore etc…
    Penso che alla base ci sia sempre il tempo…Se non abbiamo tempo,se abbiamo da fare “cose più importanti” non rimane tempo per stare con gli altri.

    L’altro giorno assistevo ad una scena che mi ha fatto rabbrividire:una bimba chiedeva,quasi implorava la madre di disegnare con lei…e la mamma rispondeva sempre più scocciata che non poteva perchè stava pulendo i vetri delle finestre.
    Ed è una cosa che vedo ovunque intorno a me,non si ha mai tempo per dedicarsi agli altri,per scambiarci affetto perchè ci hanno “insegnato”che è perdere tempo e che ci sono cose più importanti da fare…

    1. Non credo che i figli siano una “perdita di tempo”, è pazzesco… Se non si riesce più a mantenere dei rapporti affettivi nemmeno con i propri figli, allora il mondo sta veramente andando allo sfascio.

  3. Mi ricordo che ne parlavamo sabato sera prima della sagra… sintetizzando… cosa nella quale non sono maestra… torno sempre a una delle mie idee base: siamo in troppi su questo pianeta! Noi dove abitiamo subiamo molto disturbo, come ti dicevo, 180 appartamenti, periodi di 2 feste/settimana fino alle 5 del mattino quando va’ bene, le 6 quando va’ male. Insomma se ci fosse una media per appartamento di una persona che fa’ una festa all’anno avremmo una festa un giorno si e uno no… invece ci limitiamo ad averne due a settimana da giugno a ottobre circa! Quando ovviamente si vive con le finestre aperte e si sente meglio tutto! A volte penso che se le persone avessero preso l’abitudine di avvisare prima, o ancora meglio di chiedere gentilmente se non avessero dato troppo disturbo, forse i vicini adesso non sarebbero prevenuti come vedono un accenno di festa, anche perché si potrebbe concordare prima una sera che vada bene a tutti. Purtroppo la nostra libertà di divertirci spesso é limitata dal diritto al riposo degli altri, nessuno può pensare di conoscere le esigenze degli altri. E lo dico avendo lavorato a turno in fabbrica, la notte, o per aver fatto lavori massacranti con orari assurdi. L’inquinamento acustico é tanto nocivo quanto quello ambientale. In fondo la nostra necessità di divertirci alla fin fine é ben poca cosa di fronte a una persona che si deve alzare magari alle 5/6 per andare a lavorare e alla quale gli ci vorranno due giorni per recuperare la fatica… della nostra festa!!! Ci preoccupiamo di farci rispettare, ma alla fin fine siamo i primi a non rispettare gli altri, se pretendiamo che sopportino le nostre feste, solo con il pretesto che tanto é una volta all’anno (ma chi siamo noi per minimizzare le esigenze degli altri, senza avere l’umiltà di riconoscere la futilità di una festa rispetto alle esigenze degli altri? Minimizziamo dicendoci tanto é una volta all’anno perché ci comoda, in fondo se ci pensiamo tutti abbiamo almeno una cosa nella vita sulla quale non siamo così tolleranti come pretendiamo lo sia il vicino). Ma cosa ne sappiamo veramente del fastidio che diamo al vicino o della stanchezza che gli infliggiamo con i nostri rumori superflui? Cosa ne sappiamo di cosa dovrà fare lui domani? Ho cominciato a riflettere a queste cose meglio da quando ho cominciato a parlare del suo lavoro con la nostra amica Federica. E’ chirurgo pediatrico specializzato in oncologia viscerale e trapianti. Significa che quando un bambino ha un tumore in zona/ventre lei opera/asporta/trapianta. A volte per esigenze di servizio é rimasta in ospedale, senza riuscire a tornare a casa per tre giorni di seguito (lavandosi le mutande nel lavandino per dare l’idea…). Pensate che quando una persona fa’ un mestiere del genere abbia voglia di tornare a casa e essere tollerante perché il vicino ha il compleanno proprio quella sera lì? O vi farebbe comodo essere operati l’indomani da quel chirurgo o preferireste che il chirurgo che deve operare di tumore vostro padre/fratello/marito arrivasse bello riposato? E non sono situazioni estreme: chirurghi ce n’é a migliaia in ogni Nazione! Ritengo ci siano posti adeguati per fare tutto, dallo scambio di coppie alle feste più sfrenate… Un sistema sarebbe per es invitare solo persone che sanno stare al loro posto senza alzare la voce, non servire alcolici agli amici (li beviamo quando vogliamo gli alcolici, se per una sera non li abbiamo a una festa non moriremo no? Sennò se i miei amici non possono farne a meno mi preoccupo!). Boh, forse sono fuori tempo io… ma il principale é che anche questa volta… sintesi addio! 🙂 E non offenderti: non ce l’ho con te, ma con i MIEI vicini! Ah ah ah! 🙂

    1. Barbara nella tua situazione posso comprendere. Ma qui si parla delle 23 e nessun casino sfrenato. nessuno schiamazzo neanche minimo dal 14 di luglio. Anch’io se ho un provino alle 9 del mattino e devo svegliarmi fresco e riposato sono svegliato dal lavaggio della strada, non per questo m’incazzo…ci vuole un punto di convergenza. Il tuo caso è l’estremo opposto…

  4. Si credo anch’io che sia all’estremo, il peggio é che vivendo in un condominio abitato in gran parte da gente benestante e spocchiosa credono di poter fare quello che vogliono!!! Per fortuna anche da noi ci sono giovani che fanno feste e non disturbano (la cosa mi rincuora perché mi dico che allora é fattibile!). Il massimo sono i giovani che fanno le feste loro, ma quando il vicino fa’ i buchi col trapano il sabato pm si lamentano! E ovviamente essendo Lorenzo il portinaio passano tutti a lamentarsi da lui! Un’altra fortuna é che spesso i giovani che passano nel condominio sono in affitto quindi poi se ne vanno, i peggiori sono quelli che sono anche proprietari 🙂 Nonostante la ricercatezza del quartiere abbiamo assistito a scene terribili tipo discoteche ricreate in appartamento, gente che “si é sentita male” per le scale/atrio/ascensore e ha sporcato… Insomma se uno di quelli che hanno subito ciò nel ns condominio domani si sposta nel tuo e tu fai una festa ci sono grosse probabilità per te che lui sia un po’… come dire prevenuto? Io siccome ti conosco credo che tu sia molto tranquillo ed educato però 🙂 e poi se ti avessi come vicino di casa ti inviterei a casa mia, così avrei finalmente qualcuno che mangia come me! 😆

  5. Ero andata fuori tema… come mi capita troppo spesso purtroppo: scusate!

    Anche qui in Fr purtroppo é così: le persone sono sempre un sacco stressate e di corsa (per cosa poi…). Il commento di Attars mi ha ricordato un mamma self-made woman in vacanza con il marito e la figlia che le chiedeva sempre attenzioni, lei ovviamente la scaricava al marito e al centro custodia bimbi dell’hotel. Un pm era al bar dell’hotel (un posto un po’ pipipi, dove tutti sono lì per rilassarsi e fare talassoterapia, silenzio felpato e pianoforti…) e si é messa a ricevere e fare telefonate di lavoro a voce alta. Un signore anziano, altro cliente dell’hotel l’ha ripresa come fosse una bambina dicendole che agli altri clienti non gli interessava delle sue chiamate di lavoro perché erano lì per rilassarsi… Lei gli ha risposto come una pescivendola, alzando la voce e dicendo con tono provocatorio al signore: “Lei é in pensione (altro modo per dare del vecchio a qualcuno solo perché aveva più di 60 anni!) si rilassi, se la goda, almeno lei che può!”. Insomma l’ha trattato come un escremento e se ne é uscita da una porta lontana da me… per sua fortuna! Questa “signora” si é comportata come una scaricatrice di porto, ma purtroppo é tipico di molte persone ultimamente, troppo nervose e stressate per rendersi conto che c’é un mondo intero attorno a loro. Sono talmente egocentriche che la vita scorre loro a fianco e non se ne accorgono. Purtroppo sono la maggior parte della popolazione e non aiutano a migliorare il mondo. Auguro a tutti voi di incontrarne il meno possibile nella vostra vita, anche se purtroppo non li si può evitare! 🙂

  6. Non so se esistano ma a me piace un sacco leggere i tuoi commenti. Soprattutto quando parli di storie! Gente come quella esistono perchè si tende a essere individualisti e poco attenti agli altri. Continuo a dire…cominciamo da noi stessi prima…

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